Riabilitarsi dopo un intervento al cuore

Viviamo in tempi estremamente impegnativi e quest’ultimo scossone del coronavirus ci ha proiettati in una dimensione dell’esistenza del tutto nuova, in cui i nostri limiti fisici, mentali ed economici sono stati fortemente messi alla prova. Per alcuni mesi siamo rimasti confinati nelle nostre abitazioni – alcune grandi e spaziose, altre un po’ meno – condividendo la quotidianità 24 ore su 24 con figli, mariti, mogli, suocere, fratelli e sorelle, in una dimensione casalinga a noi completamente sconosciuta prima.
Fino a qualche tempo fa, molti erano abituati a rientrare a casa la sera tardi, dovendo delegare così la gestione dei figli ai nonni e/o alle baby-sitter; i single non avevano “l’impegno” della famiglia, ma conducevano una vita sociale piuttosto attiva fatta di incontri, palestra, bar, ristoranti e impegni di lavoro. In questi mesi di reclusione, quindi, abbiamo avuto a che fare solo ed esclusivamente con noi stessi e con la cerchia più ristretta della nostra famiglia; ora che, gradualmente, stiamo affrontando il ritorno alla normalità, ci troviamo nuovamente di fronte a numerose sfide, e le problematiche economiche, affettive, relazionali e di salute, si sono ulteriormente acuite.
È proprio del tema della salute che mi preme scrivere in particolar modo: avendo subito in prima persona un intervento al cuore anni fa, mi sono fermato a riflettere su come sarebbe stato dover affrontare un’operazione del genere in questo periodo. Forse non avrei nemmeno trovato una sala operatoria libera o un posto in terapia intensiva; forse non sarei nemmeno mai riuscito ad arrivare a Milano, nella struttura in cui sono stato operato. Sarebbe stato tutto molto più difficile perché avrebbero avuto la precedenza casi più gravi del mio (il quale, certo, richiedeva una prontezza di intervento medico, ma avrebbe dovuto giustamente attendere di fronte ad altre emergenze improrogabili).
In aggiunta a ciò, l’isolamento dei pazienti negli ospedali, la solitudine dovuta all’impossibilità di avere a fianco i propri cari, lo spettro incombente del coronavirus, la depressione, la paura, l’impatto sul cuore (non solo a livello fisico, ma anche emotivo) e sulla psiche, soprattutto per i pazienti a rischio o già emotivamente instabili. La mia solidarietà va a tutti coloro che hanno vissuto sulla propria pelle, proprio in questo periodo, problemi di salute, di cuore, di infarto o interventi più o meno gravi.

Ritornare a vivere dopo aver subito un intervento al cuore
Parliamo ora di resilienza, cioè la capacità di affrontare e superare un periodo di difficoltà: fin da bambini ci hanno insegnato ad essere forti, coraggiosi, a tirar fuori il meglio da noi stessi soprattutto nei momenti difficili, per far sì che le crisi e gli ostacoli che avremmo incontrato sul nostro cammino strada facendo, fossero per noi una continua occasione di crescita.
I momenti bui della nostra vita possono sempre essere considerati da un duplice punto di vista: come eventi negativi oppure come opportunità da cogliere. Se ci focalizziamo sul primo, è molto probabile che i nostri pensieri attireranno gli eventi in accordo con quella vibrazione di paura, sia dal punto di vista economico, sia professionale o della salute vera e propria; invece, se consideriamo ciò che ci accade come fonte di continue opportunità, per chi le sa cogliere al momento giusto, e diamo attenzione ai pensieri positivi o – come amo definirli – costruttivi, accoglieremo la vita con maggior leggerezza, qualsiasi cosa accada.
Questo non significa far finta che vada sempre tutto bene, anche quando si presentano davanti a noi grandi prove “…tanto io pratico il pensiero positivo”… no, l’inconscio non si imbroglia così facilmente!
L’importante è rimanere in costantemente contatto con la nostra mente attraverso un continuo dialogo interiore, stando ben attenti ad evitare frasi del tipo “va tutto storto”, “non ce la faremo mai”, “è una catastrofe”, “è l’inizio del disastro” (perché queste espressioni creeranno inevitabilmente una realtà negativa) e sostituendole con affermazioni come “ringrazio questa situazione perché mette alla prova i miei limiti e mi consente di andare oltre le mie possibilità”, “ringrazio questa prova perché mi sta mostrando delle nuove opportunità”, “ringrazio questa difficoltà perché, dopo averla superata, avrò aggiunto un tassello alla mia forza interiore, sarò diventato una versione migliore di me stesso, sarò in grado di superare prove ancora più difficili e, magari, un giorno, sarò una guida e un esempio anche per gli altri, per la mia famiglia, ecc….”
Come vedete, semplicemente spostando il focus dal vedere “tutto nero” alla “luce”, possiamo ottenere risultati molto diversi!
Inizialmente, forse, non risulterà così facile e automatico sostituire i vecchi “cavalli di battaglia”, quelle espressioni verbali che utilizziamo da anni, nonostante siano per noi nocivi, depotenzianti; nonostante, addirittura, possano essere la con-causa di molti problemi che sperimentiamo (compresi quelli di salute o di cuore).
Quello che voglio farvi capire è che non dobbiamo cercare di evitare le difficoltà, o fingere che vada tutto bene, o augurare a noi stessi di avere (se proprio ci tocca averli) solo piccoli problemi. Proviamo, invece, a diventare noi più grandi e più forti di qualsiasi problema. Lo dobbiamo a noi stessi.
I problemi vanno e vengono: la vita è ciclica proprio come l’andamento dell’economia, del mondo. etc. (vi invito a leggere anche questo articolo: Come ripartire dopo un infarto)
Ci sono guerre, fasi di espansione e di recessione. In egual modo, per quanto riguarda anche il nostro microcosmo, la nostra famiglia, i nostri rapporti e il nostro mondo interiore, passiamo attraverso dei picchi e delle gole profonde, e attraversiamo deserti e foreste rigogliose.

Questo è il meraviglioso andamento della vita e lo dobbiamo accettare e accogliere con flessibilità, per diventare più sani e forti in ogni circostanza, dentro e fuori.
Vi invito a fare un esercizio, che mi è risultato utilissimo in questo periodo per gestire me stesso e la mia emotività.
La mattina, quando vi svegliate, individuate immediatamente: 3 ragioni per cui essere grati e alcuni obiettivi fondamentali da conseguire, specialmente attinenti a queste tre aree:
- Spiritualità: scegliete di prendere un impegno con voi stessi, dedicando parte della vostra giornata ad un’attività che vi elevi spiritualmente (es. una lettura, la meditazione, un podcast sulla crescita personale);
- Lavoro e progettualità: annotate tutte le idee, le strategie e le azioni pratiche che intendete mettere in atto per conseguire i vostri obiettivi lavorativi;
- Relazioni e rapporto con gli affetti: scegliete di mettere in pratica, quotidianamente, alcune azioni e atteggiamenti positivi. Ad esempio, l’ascolto attivo, sorridere di più, ecc…
- Benessere fisico: settimanalmente pianificate una parte del vostro tempo da dedicare all’attività fisica, e annotate tutto sul vostro diario. È un impegno che prendete con voi stessi per arrivare sempre più vicini al vostro obiettivo di salute.
NB. Metter per iscritto le vostre priorità giornaliere, le rende più facilmente realizzabili.
Perché consiglio questo esercizio? Perché il mio impegno è quello di diventare, giorno per giorno, una persona migliore in tutte queste aree (non soltanto quella del lavoro!), attraverso l’uso di un linguaggio potenziante che punti alla crescita e al miglioramento, sostituendo frasi come ”va tutto male”, ”non ce la faremo mai” con “va tutto bene”, “decido di trarre il meglio da questa situazione per creare nuove risorse in me”, “mi concentro sulla creazione di nuove opportunità; in questo modo mi arriveranno le istruzioni per poterle realizzare”, “ogni giorno divento più forte, più sano, più felice”, “sono pura energia”, ecc.
Ripetersi queste affermazioni quando ci sentiamo giù, ad alta voce e con enfasi, sintonizzandoci magari su una in particolare che sentiamo maggiormente risuonare in noi, crea uno “switch” che ci porta fuori dal nostro loop mentale e dà un input positivo al cervello, aiutandoci così a manifestare emozioni più costruttive.
Quando questa pratica diventerà un’abitudine, i momenti dominati da emozioni disturbanti si ridurranno notevolmente e la qualità della vita cambierà in meglio.
Sta a voi capire cosa volete davvero dalla vita! Tenete bene a mente questo: scegliere di NON vivere nella miseria, nelle difficoltà e nella paura, dipende solo da noi stessi e non richiede uno sforzo maggiore di quello necessario per continuare a vivere come già state facendo.
La felicità e la salute sono delle scelte.
SCEGLIETE, ORA.